Mezzo e Mezzo – Resho ft. Nevek
Resho:
Non è facile viver da mezzo demone sapendo che darò troppe lacrime al mio prossimo e se mi abbandonerò all’oscuro, di sicuro, sarà il sangue che amerò, sarà folle tutto ciò che compirò.
Non ho motivi per restare, tutto ciò che mi rimane è assestare gli ultimi colpi sulle colpe che ho commesso. Fendenti diretti per squarciare, nel buio pesto, la cicatrice del vento. Cento demoni per volta e va giù un’altra schiera e va giù un’altra schiera e va giù un’altra schiera, ma ogni demone che uccido sono cento che arrivano alla schiena e va giù la mia forza va giù. Con il mio fiato spezzato, lo sguardo annebbiato, il mio cuore imprigionato perché so che sono solo e sono solo demoni che accerchiano il mio ego perché sono come me e mi rivogliono. Mi tiene sveglio il suono della lama, mentre prego che non smetta di vibrare. Impreco contro il fato che si aspetta che in vetta non possa andare. Non arretro perché adesso è il desiderio di vendetta che mi spinge a lottare. Scelta caratteriale. Non intendo dare credito alle voci che si insinuano di notte nel mio animo. Adesso è furia sopra il campo e non pensate che io smetta.
Non è facile viver da mezzo demone sapendo che darò troppe lacrime al mio prossimo e se mi abbandonerò all’oscuro, di sicuro, sarà il sangue che amerò, sarà folle tutto ciò che compirò.
Forse non ho speranza perché per sconfiggere l’esercito di demoni che avanza dovrei smettere di fendere Tessaiga e lasciar libera l’essenza demoniaca chiusa in me. Per difendere il mio corpo dovrei perdere il mio spirito, il mio animo, la mia identità. Avrei perso me stesso se vincessi e per questo, anche in questo momento, mentre colpisco il vento, mi appello nonostante tutto alla lucidità. Ma da troppo sotto sforzo il mio corpo ormai sconvolto non reggerà per molto, si vede dal mio volto che tradisce ad ogni colpo la scomparsa irrimediabile della mia umanità. Mi volto per colpire e mando a segno fendenti sotto il segno del mio ardire, mentre ardono gli occhi di una rossa luce muta, che non lascia presagire che accadrà. Risoluta nel suo impegno, questa è l’anima che sdegno, ma mi dà rapidità. Ma se adesso non la fermo il mio fato maledetto porterà al gesto che mi brucerà e pagherà il prezzo del biglietto per l’inferno.
Nevek:
Non è facile viver da mezzo umano essendo certo che trarrò troppe lacrime dal prossimo e se mi proteggerò ad ogni scrupolo, nell’incubo, sarà faida e lotterò. Sarò un folle in tutto ciò che compirò.
Che non mi so porre dei limiti ne ero già certo, ma adesso che il turbinio degli incubi m’ha estirpato buona parte dello scalpo, obbligandomi ad un gioco più violento, più bastardo, quello ha il cervello scoperto. Mi sono accorto di quanto si esageri, ma son completamente sotto molto più di quel che ci si immagini. Con uno spirito molto più hardcore del mio corpo e dei suoi parametri, schiacciato sotto gli scrupoli di un lato umano debole. Sensibile ai dolori e alle gioie, ai fallimenti, alle vittorie, alle 365 paranoie lungo l’anno, io non so conviverci senza esplodere, forse è inutile dirglielo urlando. Ma so che in fondo ora lo sanno, che la mia è soltanto fame di rime di contrabbando e che se soltanto lascio un minimo la presa del guinzaglio il mio mezzo demone resterà la sola anima viva sul campo.